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Gay & Bisex

Sottomesso in erba. I giostrai


di Membro VIP di Annunci69.it MarcoLeiBottom
01.10.2024    |    323    |    3 9.6
"Non finisce di parlare e gli sborro sulla mano che mi accarezzava il cazzo… “allora ti piace cagnetta”..."
Frequentavo la terza media, e come ogni anno nel grande piazzale davanti la scuola erano arrivate le giostre. Con i loro caravan enormi, i camion e le roulotte. Le autoscontro, i calci in culo e diversi giochi dell’epoca. Le giostre ed i giostrai mi hanno sempre affascinato. Io adoravo gli autoscontro, erano divertenti. Noi ragazzi della scuola avevamo almeno un mese di divertimento uscendo da scuola.
Uscivamo da scuola alle 16,00 e già, da alcuni minuti prima, cominciava a sentirsi nell’aria la musica, che naturalmente aumentava di volume con l’aumentare dei ragazzi che affollavano le giostre.
Alcuni giri sulle autoscontro, pochi per il vero, perché pochi erano i soldini che avevamo per lo svago. Finiti i soldi, si rimaneva a bordo della giostra nella speranza che qualche amico con più possibilità ti facesse salire a bordo della sua macchinina. Era divertimento anche quello.
C’era sempre un componente del personale che rimetteva a posto le macchinine che rimanevano vuote ed inusate per la corsa successiva. Era un ragazzo tra i 18 e i 20 anni, agile a saltare da una macchinina all’altra in movimento, per andare appunto a recuperare quelle ferme.
Erano ormai 10/15 minuti che ero a bordo giostra e non riuscivo a recuperare un giro ma, speranzoso ero lì. Avevo notato il ragazzo che un paio di volte mi guardava, sorridendo, intuendo che le mie speranze erano vane. Si avvicina e mi regala 2 gettoni. Lo ringrazio ed in men che non si dica ero a bordo per i miei 2 giri.
Era divertente, impagabile.
Tornavo a casa felice e contento, pensando al giorno dopo.
Il giorno successivo, stessa storia, con un pizzico di tristezza, in quanto ero riuscito a recuperare i soldi per fare un solo giro, finito il quale iniziava l’attesa spasmodica di recuperare qualcuno che mi facesse salire.
Si avvicina il ragazzo e mi chiede “oggi solo un giro?”, faccio un segno inequivocabile che non avevo soldi per altri giri. Allorché lui mi indica un grande caravan dove c’era un signore di un’età indefinita seduto su una sedia, che guardava verso di noi. Mi disse lui è Tagar, il capo del campo, se lo chiedi con gentilezza vedrai che ti regala dei gettoni. Io, con molto imbarazzo mi sono diretto verso di lui, cercando di raccogliere tutta la gentilezza di cui ero capace e gli dissi “per favore, può regalarmi qualche gettone per la giostra?”, lui con un sorriso che lasciava intravedere alcuni suoi denti d’oro, mi disse “certo, è una gentilezza che faccio volentieri”, tirò fuori dalle tasche 5 gettoni e me li porse tendendo la mano, mentre li stavo prendendo, tirò indietro la mano e mi disse “sarai anche tu gentile se dovessi chiederti qualcosa io”, risposi prontamente “certo che sì”, quindi mi diede i gettoni con un sorriso suadente.
Tornato alla giostra, comincio i miei giri, il ragazzo che mette a posto le macchinine, sale sopra la mia in movimento e mi dice “ti ha dato i gettoni?”, io rispondo di sì, me ne ha regalati 5… con un sorriso sornione, mi dice “soltanto?… sii più gentile e vedrai che te ne darà di più.”
Torno a casa felice e contento, pensando che essere diventato amico del capo delle giostre mi permetteva di avere gettoni in regalo.
Il giorno successivo, puntualmente, alla fine della scuola vado alle giostre. Tagar era seduto fuori al suo caravan, quando mi vide arrivare con un sorriso mi fece cenno di avvicinarmi a lui. Mi avvicinai e lo salutai in modo gentile ed educato, lui tirò fuori dalla tasca una decina di gettoni, me li diede e mi disse “vai a divertirti, quando finiscono torna qui che te ne do degli altri. Però quando torni sarò nel caravan entra che ho bisogno di un piccolo favore, 10/15 minuti, se sarai gentile ad aiutarmi te ne darò degli altri.” Ringraziai, dissi si è corsi verso la giostra. Iniziai i miei giri, ed anche questa volta il ragazzo mi chiese “Tagar ti ha dato i gettoni?” Dissi si, me ne ha dati 10, però mi ha detto se dopo lo aiuto per una cosa me ne da degli altri. Sorrise e mi disse “sii gentile e vedrai quanti te ne da”. Continuai sulla giostra, con la musica ed il sorriso di chi non voleva altro dalla vita.
Finiti i gettoni, mi sono diretto verso il caravan di Tagar, bussai e sentii la sua voce dire “entra pure.”
Entrai e rimasi incantato dalla bellezza dell’interno del caravan. Curato nei minimi particolari, pulito e con ogni confort. Lui era seduto su un divano di velluto con disegni barocchi a note di colore rosso porpora è giallo ocra. Mi fa segno di sedere a fianco a lui e comincia a parlarmi di quanto fosse dura la vita dei giostrai, sempre in giro da una piazza all’altra, da una sagra all’altra. Mi racconto che era vedovo da quasi 3 anni e mi raccontò fatti della sua vita, recenti e passati. Mentre mi parlava mi teneva la mano, dei momenti ridevo a dei racconti divertenti, altri momenti ero quasi emozionato quando mi parlava della moglie defunta… insomma parlando parlando porto la mia mano in mezzo alle sue gambe. Mi irrigidii e lui la tenne ferma sul suo pisello duro, dicendo,”adesso tu devi essere gentile con me. Hai promesso”.
Non ero particolarmente restio a quella situazione, la mia sessualità già era tendente ai maschi e con i miei coetanei già qualche lavoro di mano lo avevo elargito. A dire il vero, al fratello di un mio compagno di classe, molto più grande di noi, gli feci un pompino e mi piacque molto. Ma al tatto, non era neanche lontanamente paragonabile alle dimensioni di Tagar.
Mi carezzò il viso e mi ripetè “devi essere gentile”. Si apri i pantaloni e tirò fuori un cazzo enorme e meraviglioso. Mi prese di nuovo la mano e cominciò a farla andare su e giù fino a prendermi la testa e indirizzare la bocca verso il suo sesso, duro e cominciai timidamente a succhiarglielo.
Mi misi comodo in ginocchio a succhiarglielo… mi piaceva… lui mi sbottonò i pantaloni e infilo la mano dietro palpandomi il culo. Mi piaceva quel cazzo così grande e quella mano che si insinuava nei miei pantaloni. Tirò fuori la mano dai pantaloni e mi toccò davanti, “sei eccitato, allora ti piace”. Tornò ad infilarmi la mano nei pantaloni, abbassandoli un po’, e continuò a carezzarmi il culo e infilò un dito dentro al buco, duro e calloso, una mano che aveva lavorato nella vita. Continuavo a pomparlo ed il suo dito entrava e usciva, ormai in tutta la sua lunghezza, nel mio culo.
Mi stava piacendo molto, ad un certo punto ho sentito uno schizzo di sborra calda sopra la lingua, l’ho tirato fuori dalla bocca ed un fiume di sborra mi ha inondato la faccia, dove lui continuava a spalmarla sul viso con l’enorme cappella ed il cazzo ancora duro. Lo ha infilato di nuovo nella mia bocca… ottimo, aveva sapore di maschio…
Con dei fazzolettini umidi mi ha pulito la faccia e mi ha detto,”hai fatto male a toglierlo, dovevi ingoiare tutto.”
Continuò dicendomi che mi aveva sentito molto eccitato, arrossendo e a mezza bocca risposi si. Ci siamo ricomposti, mi regalò 20 gettoni e congedandomi mi disse “visto che ti piace e che domani è sabato e avrai più tempo, vieni, ci sarà una sorpresa che ti divertirà molto.” Risposi a mezza bocca si, ci vediamo domani. Mi prese per un braccio e, cambiando tono di voce disse, non te lo sto chiedendo, sto dicendo “domani devi venire.”
Tornai a casa turbato, ma eccitato da quella esperienza. Aveva ragione Tagar, mi era piaciuto molto.
Il giorno dopo, sabato, andai di primo pomeriggio, lui era in piedi davanti la porta del caravan, mi guarda, mi sorride e mi invita ad entrare.
Mi accarezza e mi dice, “spogliati, ma non qua” e mi indica una porta in fondo al caravan, apro la porta ed era una camera da letto. Mi spoglio e lui dopo poco entra, mi guarda e mi dice “sei già eccitato?”. In effetti, avevo un erezione. Lui mi fa sdraiare Bocconi sul letto e comincia ad accarezzarmi il culo, mi baciava i glutei fino ad insinuarsi verso il mio buco e comincia a leccarlo, accompagnando la lingua con un dito, ero eccitatissimo. Ad un certo punto sento aprire la porta del caravan e mi irrigidisco impaurito, lui mi dice “stai tranquillo, non preoccuparti”, non finisce la frase che sulla porta della camera da letto si palesa una figura maschile. Somigliava a Tagar, ma era un po’ più giovane. Saluta e comincia a calarsi i pantaloni e si posiziona davanti a me prendendomi la testa ed infilandomi il cazzo in bocca. Lo succhio con avidità e piacere, mentre Tagar continuava a leccarmi il culo, infilando le dita dentro. Era bellissimo, ero eccitatissimo e Tagar mi mette una mano davanti toccandomi il cazzo duro. Stavo impazzendo, tenendo sempre un dito nel mio culo, una mano che mi toccava il cazzo e la lingua dal buco del culo arriva fino a leccarmi le palle, succhiandole con avidità.
La mia bocca era colma dell’altro cazzo, me lo spingeva fino in gola, dentro e fuori, dentro e fuori arrivando fino alla gola, dove sento il primo spruzzo di sborra che inevitabilmente ingoio, togliendolo dalla bocca, il resto mi arrivo sparso sulla faccia e sulla testa.
Tagar continuava a lavorarmi il culo, fin quando mi mette a pecorina a bordo del letto e prova a penetrarmi. Troppo dolore e mi dibatto, lui riempie il mio buco di saliva e riprova a penetrarmi, ma entrato un pezzettino mi faceva troppo male, mi sposto e capisce che la penetrazione è impossibile. Mi sdraiò sul letto, facendomi allargare un poco le gambe e mise il cazzo tra le natiche che scivolava su e giù sul buco e tra le natiche. Dopo pochi colpi sento la sua sborra sul buco e su tutto il culo.
Ero eccitatissimo, mi girai e Tagar mi prese il cazzo in mano e mi fece una sega, facendomi sborrare.
Grande godimento, li sento parlare ed il fratello dice a Tagar “uno schizzo l’ha ingoiato.”
Tagar mi guarda e mi dice, domani è domenica, e devi venire alle 10,00, ci saremo tutti e ci farsi godere. E visto che da mio fratello hai ingoiato, domani ingoi pure da me. Mi diede una manciata di gettoni e mi disse vai, ci vediamo domani mattina, alle 10,00 puntuale.
Ho ripensato tutta la sera a ciò che era successo nel pomeriggio, ero eccitato e continuavo a pensare, che avrà voluto dire con “ci vediamo domani è ci saremo tutti e ci farai godere”.
Mi addormentai con quel pensiero, “ci vediamo domani è ci saremo tutti e ci farai godere”.
L’indomani mattina puntuale arrivai e vedo, fuori dal caravan Tagar, il fratello del giorno prima, un’altro che gli somigliava ed il ragazzo che stava agli autoscontro.
Tagar mi dice, sai dove andare e spogliati. Salii e mentre mi dirigevo verso la camera da letto mi rendo conto che mi stavo eccitando. Mi spoglio e dopo poco arrivano tutti. Si tolgono i pantaloni, stranamente non si spogliavano, si toglievano solo mutande e pantaloni. Mi sentivo le mani dappertutto, mi toccavano, mi infilavano le dita nel culo e Tagar mi accarezzava il cazzo e le palle. Chiusi gli occhi e quelle 8 mani che frugavamo il mio corpo sembravano 1.000. Ad un certo punto, il ragazzo accucciato sul mio petto mi infila il cazzo in bocca, era di misura più piccola degli altri ma dignitoso e piacevole, sicuramente non era della loro stirpe. Mentre lo succhiavo, vedo una mano toccargli il culo. Dopo un po’ si toglie e mi si avvicina l’ultimo dei fratelli, mi mette a pecorina a bordo del letto e, mettendosi davanti mi infila il cazzo in bocca. Enorme.
Sento Tagar mettermi qualcosa sul buco del culo, sicuramente lubrificante e, incitando il giovane lo invita ad incularmi. Il suo cazzo era di dimensioni umane e dopo un’iniziale dolore è entrato ed ha cominciato a pomparmi nel culo. Tagar mi accarezzava l’uccello dritto, massaggiandomi fino alle palle.
Sentivo il ragazzo che mi stava inculando ogni tanto avere colpi fuori tempo, guardando con la coda dell’occhio uno specchio, vedo il fratello del giorno prima che stava inculando il ragazzo che inculava me. Stavo impazzendo di piacere, la mia bocca era piena del mega cazzo del nuovo fratello, Tagar si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “oggi la devi ingoiare tutta, se non lo fai ti lego”. Non finisce di parlare e gli sborro sulla mano che mi accarezzava il cazzo… “allora ti piace cagnetta”. Era un’estasi di piacere, sento dai gemiti del fratello del giorno prima che stava sborrando nel culo del ragazzo, che dopo poco gode e mi riempie il culo di sborra. Toglie il cazzo da dentro e sento la sborra colarmi sulle cosce ed il ragazzo mi da un bacio nella schiena.
Il fratello nuovo che mi stava pompando la bocca, comincia ad emettere gemiti ed era prossimo alla sborrata, Tagar si riavvicina al mio orecchio e mi dice, “devi ingoiarla tutta”. Dopo pochi secondi sento la sborra scendermi in gola, ma non riesco ad ingoiare tutto, dopo 2/3 schizzi mi tolgo, e lui scarica la sua sborra ovunque.
Ci rilassiamo un attimo e Tagar mi dice, “te lo avevo detto che ti avrei legato” e, legandomi le mani con le manette dietro la schiena mi infila il suo cazzone in bocca, e comincia a pomparmi con decisione fino alla gola.
Era una situazione sconosciuta, ma ero eccitatissimo ed il ragazzo inizia a farmi un pompino. Pazzesco, sento Tagar che mi tiene la testa ben salda con le sue mani e mi dice “vediamo se ingoi tutto adesso”. Dopo poco sento la sborra di Tagar riempirmi la bocca, la gola e le sue mani tenevano la testa ferma con lui che mi imponeva “bevi tutto cagnetta “ e non potei far altro che ingoiare tutto, godendo a mia volta in bocca del ragazzo.
Le giostre sono state circa un mese e non so quanta sborra ho ingoiato.
Quando hanno smontato tutto ed erano quasi pronti alla partenza, sono andato a salutare Tagar, mi ha baciato sulle labbra e mi ha regalato una medaglietta di San Genesio, con una girocollo di caucciù per tenerla al collo e mi disse “spero di rivederti splendida cagnetta”.
Non l’ho mai più visto.
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